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Il dovere dei figli di mantenere i genitori

Quando i figli devono versare gli alimenti ai genitori?

 

Ci sono dei casi eccezionali nei quali i figli potrebbero essere tenuti a versare i cosiddetti alimenti nei confronti dei loro genitori, ed è un concetto molto diverso quello del mantenimento.
La prima diversità ricade sotto un aspetto quantitativo.
Gli alimenti sono una misura economica molto inferiore, sono necessari a garantire in modo esclusivo lo stretto necessario per vivere, vale a dire vitto e alloggio.
La seconda diversità è che vengono posti in essere esclusivamente quando il soggetto debole si trova in una situazione di difficoltà oggettiva che gli impedisce di procurarsi il suo sostentamento.
Ad esempio, un genitore disabile al 100% che non si  può procurarsi il denaro per mangiare.
Questa rappresenta un’ipotesi cosiddetta “limite”, perché il più delle volte, nei confronti dei soggetti non abbienti la pubblica amministrazione dello Stato prevede sempre determinate forme di sostegno sociale.
In presenza di simili circostanze, l’obbligo degli alimenti ricade su ognuno dei figli, non in pari misura ma in proporzione alle rispettive capacità economiche.
In questo modo, il figlio che dal lato economico sta meglio, dovrà versare di più rispetto a quello che dovranno versare gli altri fratelli o sorelle.
In presenza di abbandono di incapace, si ha l’obbligo di rivolgere le attenzioni ai genitori, ed è quando gli stessi sono soggetti alla custodia dei figli.

Ad esempio, quando un figlio convive con uno o entrambi i genitori, se li dovesse lasciare per molto tempo a casa senza nessuno, in una situazione di incapacità di provvedere a se stessi, li esporrebbero a un serio rischio di sopravvivenza, commetterebbe il reato di abbandono di persone incapaci e e ne dovrebbe rispondere penalmente.
Un’altra ipotesi è rappresentata dalla vendita della nuda proprietà.
In simili circostanze scatta l’obbligo di mantenere il genitore quando lo stesso cede al figlio la proprietà di un immobile, oppure gli cede la nuda proprietà con riserva di usufrutto, in cambio di un vitalizio.
Gli obblighi di assistenza dei figli maggiorenni conviventi verso i genitori
In ottemperanza ai doveri morali e di solidarietà che spettano tra persone che condividono lo stesso tetto, l’articolo 315 bis del codice civile, ha stabilito che il figlio che ancora ancora convive sotto lo stesso tetto dei genitori, li deve rispettare e, in relazione alle sue capacità, alle sue sostanze e al suo reddito, deve contribuire al mantenimento della famiglia sino a quando convive con loro.
L’obbligo cessa nel momento nel quale il figlio va a vivere per conto suo.
La violazione di questa norma non prevede a carico dei figli nessuna sanzione.

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