Oggi la legge lo consente grazie all’istituto delle unioni civili che due persone dello stesso sesso possono rendere una dichiarazione all’ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni.
In questo modo, la coppia assume gli stessi diritti e doveri di un matrimonio, come ad esempio l’obbligo di assistenza morale e materiale reciproca.
Quindi anche in Italio oggi le coppie omosessuali che decidono di convolare a nozze, possono ricorrere all’istituto dell’unione civile, per tutelare la reciproca unione.
Le unioni civili sono un istituto che tutela l’unione tra due persone dello stesso sesso, garantendo ad entrambe gli stessi diritti e doveri, in analogia con quelli che derivano dal matrimonio.
Secondo la legge al fine di costituire un’unione civile è necessario che le due persone siano:
Maggiorenni, devono aver compiuto almeno 18 anni
Appartengano allo stesso sesso
Siano capaci di intendere e di volere vale a dire che la coppia deve esprimere un consenso consapevole
Libere di stato, vale a dire che le parti non devono essere sposate o unite civilmente con altre persone.
Al fine di costituire in modo valido un’unione civile la coppia deve rendere in modo congiunto una dichiarazione all’ufficiale di stato civile (di un qualsiasi Comune) alla presenza di due testimoni (uno per parte).
La coppia dovrà dichiarare:
Le sue informazioni anagrafiche
La cittadinanza
La residenza
L’esistenza di eventuali cause che impediscano la costituzione dell’unione civile, ad esempio, se uno dei partner è sposato, interdetto per infermità di mente, o altro.
La dichiarazione resa all’ufficiale di stato civile dovrà anche contenere:
La volontà di costituire l’unione civile
La volontà di assumere il cognome di famiglia o il proprio cognome
L’indicazione del regime patrimoniale.
Se le parti non effettuano nessuna scelta si applicherà direttamente il regime della comunione dei beni.
E’ prevista la registrazione della dichiarazione nell’archivio dello stato civile.
A differenza del matrimonio, non sono necessarie le pubblicazioni.
In che modo si scioglie l’unione civile
Secondo la legge, l’unione civile si scioglie a causa di morte o dichiarazione di morte presunta di una delle parti, oppure per volontà delle parti di sciogliere l’unione.
Se le parti decidono di sciogliere l’unione civile, non è previsto il regime intermedio della separazione.
Se viene meno il legame affettivo, ognuno dei partner può chiedere il divorzio in qualsiasi momento, anche e se l’altro non è d’accordo.
Lo scioglimento delle unioni civili è molto meno complicato e rapido, essendo sufficiente che le parti comunichino all’ufficiale di stato civile, anche in modo disgiunto, l’intenzione di separarsi.
Lo scioglimento automatico è previsto se una delle due parti provvede alla rettificazione del sesso. Ad esempio, il partner uomo che decide di sottoporsi alle varie procedure con la finalità di diventare donna, oppure la partner donna che decide di diventare uomo.
Dopo tre mesi dalla dichiarazione, è possibile proporre domanda di divorzio.
È prevista la possibilità di riconoscere alla parte economicamente più debole il diritto agli alimenti e l’assegnazione della casa nella quale la coppia aveva fissato la residenza.
Quali effetti produce una unione civile
Con l’unione civile, ognuno dei partner assume gli stessi diritti e doveri.
Sono previsti:
L’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale
L’obbligo alla coabitazione
L’obbligo di contribuzione ai bisogni comuni della famiglia, in base alle proprie sostanze e alla capacità di lavoro professionale e casalingo
La possibilità delle parti di concordare l’indirizzo della vita familiare e fissare la residenza comune, vale a dire dove la coppia abiterà.
Anche alle coppie omosessuali unite civilmente vengono riconosciuti i diritti in materia di successione, come la legittima, il diritto alla pensione di reversibilità, il diritto al ricongiungimento familiare, il diritto di ricevere informazioni sullo stato di salute del partner e di prendere le decisioni in caso di incapacità e decesso dello stesso.
Ad esempio, quando muore il partner e si deve decidere se donare o non donare i suoi organi.
Non è previsto l’obbligo di reciproca fedeltà né la possibilità di adottare un bambino.
In relazione a questo, la giurisprudenza ha provveduto a colmare il vuoto legislativo consentendo agli omosessuali di adottare il figlio del partner biologico attraverso l’istituto dell’adozione in casi particolari.