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Il divorzio breve è legge

Modifica alla Legge n° 898 del 1975

Dopo decenni di trattative, polemiche e ripensamenti, il nostro Parlamento ha approvato e a larghissima maggioranza, il cosiddetto: “divorzio breve”. I tre articoli della Legge n° 55 del 2015 hanno infatti modificato gli artt. 3 e 191 della “storica” Legge n° 898 del 1975. In particolare, per quanto riguarda i tempi per accedere al Divorzio (peraltro, già ridotti da cinque a tre anni con Legge n° 74 del 1987), ex art. 1, essi sono stati ridotti a soli 6 mesi nei casi di Separazione Consensuale e a 12 mesi nei casi di Separazione Giudiziale, indipendentemente dalla presenza di prole. Altresì, ex art. 2, lo scioglimento della Comunione legale viene anticipato al momento stesso in cui il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. Peraltro, ex art. 3, le nuove disposizioni saranno applicate anche nei procedimenti di separazione dei coniugi ancora pendenti alla data di entrata in vigore della presente riforma. Il legislatore ha dunque deciso di rinunciare al cosiddetto: “divorzio immediato”, non espungendo del tutto dal nostro ordinamento l’istituto giuridico della “Separazione Personale”, pur ridimensionandolo notevolmente (dai passati 36 mesi agli attuali 6/12); ritenendo comunque, come sollecitato da più parti, di prevedere una regolamentazione unica per le coppie con e senza figli. A quattro decenni dall’approvazione della L. 898/75 dunque, arrivano nuove conquiste in materia di diritti etico-sociali, ma altri traguardi vengono ancora rimandati. La piena civiltà giuridica si realizza infatti, solo quando un diritto è concretamente e immediatamente esercitabile dai legittimi titolari.

Advocat Maria Cristina Morganti

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